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Da sempre l'uomo è stato attratto dall'inconcepibile esercizio del volo. I suoi primi azzardi sono stati balzi sconclusionati rozzi e paradossali, saltelli starnazzanti ai quali, puntualmente, seguivano cadute grottesche e tragiche. Ma poi, con il passare dei secoli, quell'assurdo desiderio di volare sarebbe diventata la realtà che oggi conosciamo. Claudio Alvigini, per lunghi anni comandante di Boeing 747, ci racconta e indaga il rapporto antichissimo e leggendario dell'uomo con il volo, dalla mitologia di Dedalo al piede del comandante Neil Armstrong che si poggia sul borotalco lunare. Ed ecco scorrere davanti ai nostri occhi una serie sterminata di personaggi leggendari dei quali, sicuramente, Albrecht Ludwig Berblinger, il sarto di Ulm, è il più affascinante. Forse a lui mancò solo l'ultima arte, quella di aspettare. Come se la genialità delle sue ali che avevano sottomesso l'aria tiepida della primavera, non bastasse a se stessa, come se, per esser vera necessitasse d'essere riconosciuta dalla gente, dal potere. Eppure avvolto in tutto il corpo da quell'aria che le sue ali avevano soggiogato, aveva più volte praticato, primo nella Storia, l'inconcepibile esercizio.