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"Nel 1930, quando Vladimir Majakovskij si sparò un colpo di pistola - o fu suicidato dai servizi - sapeva bene che sarebbe tornato in mille forme. Una delle sue resurrezioni è avvenuta a Fondi, nell'opera di un altro poeta, discreto quanto lui era sfrontato, esile quanto lui era un gigante, ma capace delle sue stesse telluriche passioni: Rocco Salerno. Il suo poema d'amore è poesia reincarnata. Prende l'avvio dal grande futurista per cantare un amore ardente, disperato e violento come quello di Volodja per Lili Brik, la fatua dama sovietica, alla fine complice (forse) del suo (forse) assassinio". (Dalla prefazione di Barbara Alberti)