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Nei primi anni del Novecento fece la sua comparsa - in Germania - la Jugendbewegung, capace di innervarsi da Guglielmo II al nazionalsocialismo: una vera rivoluzione della gioventù, che contribuì a mutare il corso della storia. Quello dei Wandervögel fu un fenomeno che seppe inquadrare con largo anticipo i mutamenti di un'epoca incendiaria, contrapponendovi una weltanschauung coerente ed organica: dalla critica dell'urbanizzazione alla rivolta contro l'automatismo della modernità meccanica, materialista e spersonalizzante; dal recupero del Romanticismo alla trasmissione delle arcaiche ed ancestrali ritualità germaniche, inserite in un più vasto ordinamento spirituale e biopolitico; dalla simbiosi con il concetto rurale e contadino del Volk alla difesa della Terra dei Padri, in simbiosi con l'orizzonte comunitario, con la cultura popolare degli antenati e con il retaggio del sangue e del suolo; dalla concezione della natura quale organismo vivente alla critica frontale della società piccolo-borghese, fondata sui feticci liberal-democratici del progresso, del successo e del denaro. Un risveglio giovanile che seppe forgiare una nuova metafisica dell'esistenza.