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«Libro singolarissimo, dedicato dalla poetessa madre all'evento del figlio. Ma non semplice e dolciastro diario maternale, bensì visionaria mappa mistica e astrale, confessione transoceanica, inaspettata ricapitolazione. Non certo mosso dal facile imporsi di emozioni, piuttosto, vista l'età del ragazzino che vediamo crescere tra le pagine, lungamente meditato e lavorato. Libro che fa sorridere e che fa male. E che stupisce. Nella forma della sincerità assoluta chiamata poesia la madre consegna al figlio ormai cresciuto un talismano, una pietra. Levigata certo dall'arte di Zingonia, "meticcia" di Italia e Costa Rica, e che già ci aveva donato poemetti e raccolte visionarie. Ma anche pietra ruvida, senza sconti. Qui i colori del Nicaragua, i capelli del figlio, le sue trovate bambinesche e sante, una storia complicata di paternità, le inquietudini di una donna, si compongono in un affresco, ordinato secondo i passi di un ciclo naturale. Eppure va in scena la cosa più innaturale: la donna in qualche modo rinasce dal figlio, come accade nella Pietà di Michelangelo, o meglio rinasce come consapevolezza del mondo nell'esperienza della maternità: quella tutta offerta, tutta cura, tutta tremante sorpresa. Tutta fragilità dinanzi a un immenso "tu". Una rinascita di sguardo, di spirito, di anima.» (Davide Rondoni)