Tab Article
«La voce della poesia Bielorussa ha l'accento indiscutibile di una terra che non ha confini precisi, perché si chiama libertà. Una terra martoriata di dolore, voci di poeti coinvolti nel destino di sofferenze del proprio popolo in un modo che molti dei cosiddetti poeti odierni, ripiegati sull'ombelico e sul vocabolario, faticano persino a comprendere. Ma, appunto, una antologia di tale poesia è salutare, riapre certe dimensioni comunitarie e responsabili della storia spesso assenti in una poesia postmoderna ormai resa esausta dei suoi stessi modi, nell'oscillare tra camera da letto e tinello con la caffettiera.» (dalla prefazione di Davide Rondoni)