Tab Article
Nella percezione più diffusa, il futuro è un cammino già tracciato, fatto di leader visionari, di innovazioni rivoluzionarie, di grandi idee, entusiasmanti o apocalittiche: la rivoluzione digitale, la robotica, il cambiamento climatico... La capacità di innovare è delegata ai governi e alle grandi organizzazioni, con i loro reparti di ricerca e sviluppo e la capacità di seduzione delle loro grandi narrazioni. Ma non è vero. Il futuro con la maiuscola, in realtà, non esiste nemmeno. Quello che chiamiamo con questo nome non è altro che il risultato di una serie di scelte fatte nel presente da singoli individui. Il futuro è fatto di persone che hanno voglia di sperimentare, di prendersi dei rischi, di sbagliare e provare ancora. È fatto di capacità di adattarsi, di riconoscere e cogliere le occasioni che il presente offre. Non nasce dai commenti degli esperti o dai grandi discorsi dei leader carismatici, ma dalla creatività e dalla voglia di andare verso l'ignoto delle persone comuni. Dietro a un'invenzione di successo, a un premio Nobel, a una grande carriera, c'è sempre un momento in cui qualcuno è stato capace di scorgere e afferrare al volo un'idea fragile, nascosta, "piccola", ma tutt'altro che insignificante.