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L'estetica, vale a dire "lo studio della rappresentazione di ciò che è percepito", non ha a che fare solo con il "bello" o il "brutto", ma sempre più con la ricerca del "vero'" come oggetto e fine della conoscenza. Il libro racconta l'evoluzione dell'idea di "vero" attraverso le immagini e le opere d'arte (dalle incisioni rupestri al Neuroimaning, dal ritratto pittorico al selfie, dalla scultura classica all'installazione) in relazione con i modelli conoscitivi, i paradigmi scientifici, la produzione letteraria e filosofica. Nella sua lunga, ma a tratti fulminea evoluzione biologica e storica, l'umanità ha configurato le proprie immagini di verità attraverso cornici culturali. Così, anche il genio e la creatività del singolo sono al contempo cifra della sua individualità e conferma dell'organizzazione simbolica che, più o meno consapevolmente, tutti noi condividiamo e imponiamo alle cose e al mondo per poterlo addomesticare, per orientarci, per organizzarci. E questo è ciò che Michel Foucault chiamava "ordine del discorso".