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"Questo racconto nasce dal desiderio di raccontare anche a loro il dramma che vissero molti uomini, donne e bambini negli anni della persecuzione dei regimi nazi-fascisti. Nel racconto i personaggi di fantasia (disegnati) si incontrano con i "personaggi" della storia vera (ritratti da foto e ritagli di giornale). Racconto e storia si seguono e si fondono, si guardano con gli occhi puliti di chi ancora non conosce eventi terribili e difficilmente spiegabili. Il messaggio che questo racconto vuole trasmettere è l'ingiustizia del razzismo, attraverso la descrizione dei colpi, che senza motivo vengono dati ad un caro amico e alla sua famiglia: il divieto di giocare insieme, il negozio dei genitori distrutto, la paura di essere portati via. Questo racconto celebra anche l'amicizia come risposta quotidiana che i bambini possono dare davanti a tanti gesti e frasi di inimicizia, che oggi vengono lanciati contro i loro sogni. Spero con questo racconto di poter dare un contributo alla memoria della Shoah in Italia. La memoria è un dovere, perché è la memoria, che nel rispetto dell'età e della sensibilità del destinatario, prende un bambino per mano e lo accompagna dalla fantasia [...]" Età di lettura: da 6 anni.