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Venezia vive di basket, crea campioni, arbitri e allenatori. Gli sponsor ci sono. Ma il meccanismo perfetto si inceppa dopo lo scandalo di Tangentopoli. Circola meno denaro, almeno dichiarato. Gli aiuti diminuiscono. Fino a provocare la crisi delle società. E, tra queste, la gloriosa Reyer, che scopre di colpo di avere qualche miliardo di debiti accumulati. Il fallimento viene dichiarato nel febbraio 1996, pochi giorni dopo il rogo della Fenice. Un segno, forse. Poi la grande avventura. Il campionato finito con i pochi mezzi a disposizione. Le trasferte con la macchina degli amici e dei genitori, i sacrifici, la colletta per fare il pieno di benzina. E il sogno impossibile che si avvera. Il trionfo sul campo e la promozione in A1, mentre la società non c'è più, fallita. Un miracolo che resterà nella storia, non soltanto sportiva, della città.