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Franco Ferrari Delfino immagina un dialogo anacronistico tra quattro civiltà: quella antica, greca-romana-veneziana, rappresentata da San Teodoro, quella assira-cristiana messa in scena dal Leone di San Marco, quella moderna, barocca-veneziana-pagana, interpretata dalla Fortuna della Punta della Dogana da Mar, quella cristiana-veneziana, rappresentata dall'Arcangelo Gabriele del Campanile di San Marco e dalla Madonna della Cupola della Chiesa della Salute. Come si vede l'elemento comune, sotteso alla Conversazione Celeste, è la Civiltà Veneziana. Lo stile letterario, adottato dall'autore, è quello della prosa poetica semplificata, di facile comunicazione su argomenti di notevole spessore culturale, cercando di andare in profondità con leggerezza simbolica. Le fotografie di Irene Daum, rigorosamente in bianco e nero, istituiscono un dialogo ulteriore tra immagini, e con il testo poetico, grazie alle relazioni tra i diversi piani narrativi, ai dettagli e ai campi lunghi. Le ricerche storiche per le didascalie di Franco Ferrari Delfino costituiscono il fondamento imprescindibile da cui partire per una conversazione fantastica plausibile.