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Abbiamo dimenticato la mappa della festa. Che festa? La gratitudine di "essere nati," la meraviglia di essere "donati" a noi stessi e agli altri in ogni istante d'aria e di cielo. La poesia è risveglio, memoria del pane e dell'acqua, della fame del figlio che torna e del padre che attende, anche lui affamato. È solo questo risveglio amoroso che può strappare dal nulla la persona, imprigionata oggi nelle nuove forme di potere fatte di procedure burocratiche e meccanismi alienanti: un nuovo, sofisticato porcile che isola, che riscatena il rancore del fratello maggiore che rimane chiuso nella misura della sua legge senza misericordia. Quanto diverso il cuore della donna che entra improvvisa, demente, asciuga i piedi della luce con i suoi capelli... E ritrova, di schianto, la mappa del cuore nel vento, la geografia della luce, la tegola calda dei tetti.