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Le lezioni tenute a Parigi, all'Università di Paris Val de Seine, sono il pretesto per meditare su alcune polarità: trasmissibilità, verità relazionale, nuovo, antico e passato prossimo, progetto-costruzione-manutenzione, progetto aperto, trasformazione continua. Sono queste alcune delle espressioni che cercano di evocare una sorta di campo di forze del progetto contemporaneo da condividere. Sullo sfondo c'è il senso dell'insegnamento dell'architettura, il difficile compito di contestualizzare e di trasmettere non tanto gli strumenti tecnici della disciplina, ma la poiesis: la pratica, le ragioni di praticare l'architettura, ovvero la capacità di prefigurare e di interpretare la cultura, le modificazioni e le specificità del nostro ambiente, tra passato prossimo e futuro prossimo. Questioni che il testo affronta in maniera non sistematica né dottrinale, ma attraverso la ricerca di una pedagogia, che tenta qui di iniziare da una metaforica tensione tra Parigi e Venezia.