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Il volume descrive, attraverso l'analisi diacronica e sincronica di alcuni fenomeni linguistici, le varietà della Tuscia viterbese, difficili da inquadrare all'interno del quadro dialettologico italiano. Lo stretto legame con la Toscana, l'Umbria e Roma ha reso queste varietà dei sistemi linguistici inclini al mutamento linguistico, nei quali però persistono tratti originali e caratterizzanti. Nella parte relativa alla fonologia, l'analisi diacronica del fenomeno tipicamente fiorentino dell'anafonesi diventa una chiave per comprendere come si sono collocate nel tempo le varietà in questione. La parte dedicata al lessico si divide in due sezioni: una dedicata all'analisi delle parole riguardanti l'anatomia umana, del loro rapporto con le varietà linguistiche circostanti e con l'italiano. La seconda parte approfondisce quattro lessemi caratteristici della Tuscia (cotozzo 'nuca', cipiccia 'cispa', omicione 'umbelico', succica 'ascella') soffermandosi sulle varianti, le attestazioni antiche, la storia, la distribuzione geografica e l'etimologia.