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La cinematografia spagnola realizzata negli anni corrispondenti all'apogeo del nazionalcattolicesimo franchista, tra il 1945 e il 1959, è innervata da un palpabile contenuto religioso. L'analisi dei film presentati in questo volume ne è una conferma. Il libro si pone l'obiettivo di indicarne tanto i caratteri distintivi quanto le dinamiche sottese alla realizzazione. Dinamiche interessate da una doppia variabile: da un lato, l'approvazione dell'apparato censorio nazionale, sul cui giudizio l'opinione del rappresentante ecclesiastico contava in misura determinante; dall'altro, l'istituzione, a partire dagli anni Cinquanta, di una parallela censura privata, specificamente rivolta al pubblico cattolico. Un'analisi che convive con la presentazione della critica cinematografica del tempo, di cui rileva le differenze esistenti tra le riviste vicine al mondo cattolico e quelle affiliate all'universo falangista, e delle pietre miliari che hanno segnato, negli stessi anni, la storia della cinematografia spagnola, in un percorso dall'autarchia al consumismo che interessa parallelamente il regime di Franco, e nel quale il peso delle istituzioni ecclesiastiche si rivela nella sua decisiva importanza.