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Editato in una prima edizione nel 1962 da L'Arte Tipografica Napoli, viene riproposto questo saggio, dedicato all'attività del più noto architetto napoletano del secondo Ottocento, vuole rappresentare un ambiente professionale attraverso un suo esponente. L'Alvino, operando tra l'ultimo periodo borbonico e il primo decennio dell'Unità d'Italia, costituisce un legame tra un'antica tradizione costruttiva regionale e le nuove riforme urbanistiche connesse con il rinnovato assetto nazionale. In particolare, prima del 1860 Alvino curò la progettazione del Corso Maria Teresa (attuale corso Vittorio Emanuele); l'apertura di via Pace; il quartiere occidentale a Chiaia; il primo Piano di sistemazione del litorale di Chiaia (via Partenope e via Caracciolo); la prima Galleria sotto il Monte Echia. Negli anni successivi Alvino fu l'architetto più impegnato in tutte quelle iniziative urbanistiche che sfociarono in seguito nel Piano di Risanamento e Ampliamento della città. Il presente studio, oltre a colmare una lacuna nella recente storiografia architettonica, tende a indicare l'origine e gli sviluppi di numerose questioni urbanistiche napoletane ancora di vivo interesse attuale.