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1990: Ugo Sasso fonda l'Istituto Nazionale di Bioarchitettura dando forma al pensiero italiano di un'architettura alternativa. È trascorso un quarto di secolo di vita, anzi di storia: quanto basta per cambiare il mondo, dalla ricostruzione di un Paese alla cementificazione diffusa, dalle periferie ai mobili urbani, dal consumismo alle precarietà ambientali, dalle nuove esigenze di uno sviluppo sostenibile a un costruire rispettoso dell'uomo e del suo habitat. Un ideale filo d'Arianna motiva la scelta di riproporre le tesi fondanti di un forte impegno collettivo che, per chi ne è stato protagonista, ha rappresentato una esperienza importante: umana, non solo professionale. Nell'era della condivisione e partecipazione digitale, le parole ereditate confermano l'attualità di un percorso permanente divenuto realtà quotidiana, cambiamento, prospettiva reale di coinvolgimento per un processo socioculturale a forte responsabilità collettiva: quella propria, capace di tradurre l'architettura dell'uomo in architettura per l'uomo.