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Un intenso e profondo epistolario lungo 22 anni, dal 1950 al 1972, tra la grande traduttrice francese Juliette Bertrand e una serie di interlocutori i cui nomi risuonano dai capitoli più significativi della nostra storia letteraria del Novecento: Moretti, Palazzeschi, Piovene, Brandi, Baldini, Moravia, Caprin, Pratolini. La Bertrand dimora dal 1950 a Procida dove trascorre lunghi periodi di studio e di riflessione e dove incontra gli scrittori italiani di cui traduce le opere. Lettere trasparenti e affettuose, in particolare quelle con Marino Moretti, testimonianza viva di un'amicizia vivace e dialettica che si consolida nell'atmosfera dell'isola. Un'isola di cui Moretti, inoltrandosi nei suoi giardini, dimorando nelle sue case, visitando le antiche chiese, ammirandone gli imponenti palazzi e gli antichi agglomerati urbani, sostando a lungo nei pergolati, percorrendo le viuzze strette e impervie, scopre il fascino selvaggio e primitivo. Attraverso queste lettere si scopre la straordinaria bellezza di Procida, la sua cultura, la sua storia, il suo territorio, la sua architettura. Il volume è corredato da un ampio apparato iconografico. Presentazione di Manuela Ricci.