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Quando la Toscana fu ridotta a provincia dell'Impero napoleonico furono avviate importanti trasformazioni che lasciarono un profondo segno nelle strutture economiche e giuridiche della regione. Il caso di Volterra, è paradigmatico dell'impatto avuto dall'ordinamento amministrativo e fiscale francese sulle città di medie dimensioni. Il rapporto simbiotico tra la nobiltà volterrana e la città risultò sconvolto dall'oggettiva carica eversiva che il nuovo ordinamento esercitò nei confronti della vecchia organizzazione del potere nobiliare. Per una città come Volterra, caratterizzata da un'endemica fragilità economica, da una scarsa densità demografica, e nella quale la capacità di tenuta del ceto dirigente locale poggiava in larga misura sulla possibilità di controllare il territorio e le sue risorse, l'introduzione della normativa amministrativa e fiscale francese era destinata a mettere a dura prova proprio quegli equilibri consolidati che avevano permesso alle vecchie élites di perpetuare la loro presa egemonica sulla società locale.