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Circa 50 dipinti realizzati dal 1941 al 1993 dall'artista milanese Ambrogio Magnaghi documentano non solo l'evoluzione della sua carriera di pittore, ma piuttosto la fervente attività di un "appassionato visionario" nell'ambito di una pittura metafisico-surrealista. Come introduce Gustaf Sobin nel suo saggio "i dipinti di Ambrogio Magnaghi non rappresentano una realtà data quanto, piuttosto, propongono l'ambiente visionario di un'altra realtà ancora. Così nostalgici quanto ricchi di promesse, i dipinti di Magnaghi non raffigurano ciò che avviene 'qui' quanto, piuttosto, ciò che accade 'là': siamo, cioè, ad un livello più elevato, in una prospettiva metafisica.