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L'irriducibile presa concettuale s'arrende al background attivo del fare arte di Rinaldo Turati. Il concept basico di questa mostra dal titolo Gemma tardiva è semplicemente la natura che entra ed esce dagli spazi antropizzati senza trasgredire le frontiere che vorrebbero elidere i velari dei simboli, i glossari di segni esoterici del mito, i rituali romantici. Il terreno è quello della realtà, del colore struggente delle immagini, del sostrato ambientale e paesaggistico, delle ramaglie nostalgiche che derivano direttamente dall'esperienza diretta e si fanno architettura e scultura ad un tempo, decorando le reti interne del visibile e oltre: elementi puramente ornamentali dell'identità, come l'ombra adagiata sugli spazi che ci appartiene fin dai passi dell'uomo primitivo.