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Il libro percorre nei primi due capitoli la storia antica e mitica della figura del "doppio", che resta tuttora vitale e giunge fino alla contemporaneità attraverso molte opere letterarie e le interpretazioni che ne ha fatto la psicanalisi. È una storia tutta al maschile, storia di solitudine e dolore, di una patologia che ha saputo anche trasformarsi e tradursi in testi poetici e narrativi. Di questi in particolare si avvale il testo, oltre che di riflessioni teoriche. Nel terzo e quarto capitolo compaiono le figure femminili, figure secondarie e supporto delle grandi narrazioni maschili, ma successivamente si discute la possibilità di un nuovo patto tra i due sessi e una lettura positiva dell'immagine del "doppio", che può assumere i volti, i pensieri e le intenzioni, le risorse dell'essere donne e uomini. Nelle conclusioni si tratta della scrittura come possibilità di conoscenza di sé e del mondo, racconto di vite e di soggetti. Della scrittura si approfondisce inoltre il valore educativo, ma l'attenzione pedagogica è presente e prevalente in tutto il libro e ne è uno dei significati principali. Nei due intermezzi si trattano i temi dello specchio, metafora esplicita e molto usata, non solo in letteratura, del doppio e, nel secondo, si analizza una coppia famosa, immagine suggestiva e simbolica di un doppio maschile e femminile: il Commissario Maigret e la moglie.