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"Mentre il nostro paese celebra quest'anno il 150° anniversario dell'unità nazionale, è commovente rileggere il racconto di quando, durante il trasferimento a Dachau, i deportati, arrivati al Brennero, salutarono l'Italia intonando tra le lacrime "O mia patria sì bella e perduta". È grazie anche a questi "martiri della carità" se l'Italia ha saputo risollevarsi dalla disfatta della seconda guerra mondiale e rinascere su nuove basi morali. Don Bonzi era uno di loro". (Dalla prefazione del card. Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano).