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Il crinale dell'anno 2000, il veloce passaggio attraverso le illusioni di pacificazione planetaria nate dal crollo della superpotenza sovietica e dal solitario dominio del modello capitalista a partire dagli anni '90 del secolo scorso, l'evento reso rapidamente simbolico dell'11 settembre 2001, hanno segnato simultaneamente la fine delle ultime utopie ideologiche neoliberiste, il collasso degli imperialismi dell'ultima superpotenza e l'inizio della crisi terminale di quella stagione sociale, culturale e spirituale che dalla fine del XVIII secolo ha egemonizzato dapprima l'Europa e poi - per gradi - il mondo, che si definisce "modernità". Questo libro affronta le modalità di questa crisi, le prospettive e i rischi che da essa si aprono ai popoli europei, il ruolo che si apre in un nuovo scenario ancora ambiguo per le identità spirituali e culturali, per le Istituzioni europee e per i piccoli popoli.