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Il linguaggio di Chiara Cinquepalmi, pur a fronte di una profonda destrutturazione del verso, sorregge l'intento pacificante dell'opera, e sembra quasi tenerlo per mano, come una mamma prima e una nonna poi con i figli e i nipoti nei cui occhi si specchia, nei cui gesti rivede il tempo che è stato, non per abbandonarsi melanconicamente al rimpianto, bensì, saggiamente, per impastarlo con inedite emozioni.