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La sconfitta della democrazia francese e il successo della reazione in tutta Europa tra il 1848 e il 1849 alimentarono discussioni profonde tra le comunità degli esuli e nei movimenti nazionali sugli sviluppi da dare al movimento democratico, mentre s'impostavano su quelle basi importanti esperimenti organizzativi di livello internazionale. Il movimento italiano partecipò intensamente alla costruzione dei comitati per l'azione e all'elaborazione concettuale, che vedeva contrapporsi orientamenti repubblicani, socialisti, comunisti e anarchici, intorno a temi come la repubblica universale e la questione sociale. Mazzini, in primo luogo, poi Montanelli, Cattaneo, Ferrari, Macchi, Pianciani, Pisacane, furono interlocutori di una comunità internazionale che comprendeva Ledru Rollin, Blanc, Blanqui, Herzen, Hugo, Coeurderoy, Déjacque, Marx, Engels, e molti altri. Nel Risorgimento italiano si riversarono così temi fondamentali per lo sviluppo della democrazia e della costruzione nazionale in un confronto intenso che, se non impedì la perdita dell'egemonia nei confronti dei moderati, pose solide basi per lo sviluppo dei movimenti democratici nell'Italia unita in un quadro europeo.