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Quando telefonano alla madre di Stol per avvertirla dell'incidente accaduto a suo figlio, lei - eccentrica stilista in Nicaragua per un servizio fotografico - risulta irraggiungibile. Il cellulare non prende, non c'è campo. Ma non c'è mai stato "campo" fra Stol e la sua famiglia. Questo vuoto di comunicazione spinge Stol a osare azioni temerarie, a perdere il senso del limite. Eppure Stol ha una personalità straordinariamente creativa, anticonvenzionale, polemica, capace di grandi felicità e illusioni, come ci appare nel racconto che il suo amico Ian scrive su di lui. Ian, riflessivo di natura, possiede la forza e la chiarezza della propria normalità; ricostruendo la vita di Stol, cerca di offrigli uno specchio veritiero in cui imparare a conoscere se stesso, ad aprire il "campo" tra la mente e il corpo. E insieme ad attivare un rapporto con gli altri e a non aver paura della libertà di parola, di pensiero, di immaginazione. Età di lettura: da 12 anni.