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Nelle Introductiones prosaici dictaminis Bernardo traccia una delle più coerenti ed esaustive teorizzazioni artigrafiche del secolo XII dedicate alla scrittura in prosa. Spaziando dall'ambito più propriamente dittaminale fino a quello grammaticale, sintattico e retorico, il dettatore arricchisce il testo di un importante apparato esemplificativo: una silloge di lettere modello e una collezione di exordia che colpisce per l'inedita ampiezza. Tra le maggiori acquisizioni teoriche del maestro italiano si annoverano quelle che afferiscono alla strutturazione del periodo (appositio e terminationes), in cui si riconoscono i prodromi del cursus. Forte dell'eredità retorico- grammaticale classica (Prisciano, Cicerone, l'Ad Herennium) e medievale, di cui si mostra solerte ricettore (Alberico di Montecassino, Enrico Francigena, Marbodo di Rennes e il coevo Ugo di San Vittore), Bernardo elabora un'opera ambiziosa e complessa, che si inserisce già intorno al 1150 nel filone dell'epistolografia curiale.