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«Qualche mese dopo la morte di mio padre, da una tasca della valigia che lo accompagnò nell'ultima stanza d'ospedale, è venuto alla luce un quadernetto bordeaux. Il suo calepino! Me ne ero scordato e nel ritrovarlo così inaspettatamente ho provato la gioia dell'archeologo. Anche perché il calepino ha l'aria di un palinsesto o di un manoscritto scampato al naufragio. Il calepino era un suo strumento di lavoro, il suo breviario. Lo portava sempre con sé, nel taschino interno della giacca, giusto sopra il cuore»