Tab Article
Coltivare il tarlo della memoria è un esercizio complesso, un'opera faticosa, che richiede metodo, costanza, diligenza e passione. Tutte doti che Sandro Disertori dimostra di possedere e calibrare nella maniera giusta, basta sfogliare la raccolta dei suoi diari che attraversano quasi quarant'anni di storia contemporanea. Raccontano in maniera lucida e appassionata la terribile esperienza della guerra e del lager, la ex Germania socialista e un'Europa divisa in blocchi, miserie e bellezze di un Medio Oriente dalla storia millenaria, oggi teatro di guerre preventive e sanguinosi conflitti civili, a delineare un percorso biografico che è al tempo stesso patrimonio comune, memoria condivisa. La prosa essenziale, il tono confidenziale, la ricostruzione rigorosa e sofferta di frammenti individuali e vicende personali offrono un viaggio lungo il Novecento, secolo di speranze e di orrori, di grandi ideali e invenzioni ma anche di subdole e a tratti grottesche dittature. Diari nati dall'esigenza insopprimibile di comunicare, tentativi di comprendere una realtà sfuggente a ogni logica ma anche di fare i conti con se stessi, con le proprie convinzioni e passioni.