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Il volume approfondisce innanzitutto il contesto storico-culturale in cui si sviluppa, tra gli anni '60 e '70, quella corrente musicale americana del secondo dopoguerra detta "minimalismo". La prima parte ne mette in luce i molteplici nessi che la collegano alla poetica e all'opera del compositore John Cage, nonché la più ampia rete di relazioni con i contesti culturali ed estetici di quel periodo - analisi che lascia emergere tutta la radicalità delle scelte linguistiche del minimalismo americano e il suo messaggio di rottura e di alternativa in rapporto alle neoavanguardie europee. La seconda parte del volume è dedicata alla produzione di colonne sonore per il cinema dei compositori postminimalisti, nonché all'analisi di scene o sequenze esemplari tratte da testi filmici ove proprio la colonna sonora realizzata da compositori come Philip Glass o Michael Nyman ha contribuito in modo decisivo a determinare non solo l'esito estetico del film, ma in alcuni casi - primo fra tutti il celebre "Lezioni di piano" di Jane Campion - anche il loro successo presso o largo pubblico.