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Un universo popolato da personaggi che si susseguono rapidi, sospesi fra tradizione e presente, sogno e consuetudini reali. Una serie di gesti e di azioni, immagini e pensieri, da leggere anche aprendo a caso qualsiasi pagina, perché ogni pagina contiene, una riflessione. Che li si legga in ordine casuale o come le tessere di un mosaico più ampio e variegato, i brevi racconti di questo libro - debitori verso i grandi scrittori che da sempre appassionano Altomano, come Camus, Borges, Kundera, Salinger, Hesse, Roth, Ionesco e Calvino - sfidano a indovinarne la morale nascosta. Tra amicizie e amori, solitudine e confusioni, la simbologia e il mistero si traducono in una riflessione sull'esistenza, sulla sua convulsa frammentarietà. E chiunque si soffermasse sulle trame o su certi dialoghi, come quelli spiazzanti dell'ultimo testo, in forma di commedia, potrebbe perfino riconoscere se stesso e qualcosa della propria vita, dietro il velo della simulazione. Ma, per fortuna dei lettori, nulla qui è pesante come l'esistenza reale. Anzi, se un filo conduttore percorre tutte le short stories di Altomano, quello è il filo dell'ironia e dell'assurdo, del paradosso, della più leggera e irriverente manipolazione della realtà.