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Scrittore, critico e regista di documentari, Jacob, da sempre innamorato della settima arte, in questo libro di memorie racconta di aver avuto "due vite: quella biologica e quella cinematografica, che si sono sempre nutrite l'una dell'altra come due sorelle gemelle". Da un'infanzia segnata dalla seconda guerra mondiale (da bambino dovette nascondersi in un collegio per sfuggire ai rastrellamenti nazisti), ai retroscena di quella straordinaria fiera delle vanità che è il Festival, i suoi ricordi sono l'immagine più eloquente di questa "doppia vita", narrati con una rara eleganza di stile e di pensiero.