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Pozzuoli, 1837: due donne vengono trovate morte, col corpo completamente privo d'acqua, del tutto prosciugato. Parte di qui una vicenda appassionante, ricca di suspense e colpi di scena, in cui demoni, fantasmi e vampiri convivono con una folla spaventata e confusa, della quale fanno parte anche personaggi realmente esistiti, tra cui addirittura il re Ferdinando II di Borbone. Tra mistica ebraica e credenze popolari, terrori ancestrali e presenze infernali connaturate ai misteriosi condotti vulcanici della terra flegrea, il romanzo si addentra nelle zone oscure della psiche, in bilico fra naturale e soprannaturale, così come in bilico fra l'asciutto e il mare è la cittadina di Pozzuoli dove, quando la marea si ritrae, restano solo melma, sporcizia e fetore. Una costruzione fantastica, che si avvale di una scrittura ibridata dal napoletano ottocentesco e costantemente rivolta al massimo possibile di espressività.