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Se con il 'Kamasutra' Vatsyayana si rivolse ai liberi amanti del suo tempo, ai quali indicò la via del pieno appagamento erotico (il vero piacere è quello che si realizza attraverso i cinque sensi dell'udito, tatto, vista, gusto e olfatto, guidati dalla mente e dall'anima), l'autore dell'Ananga-Ranga, vissuto nell'India medievale, concepì il suo come un trattato per la felicità coniugale, in un'epoca in cui il libero amore era considerato biasimevole e l'unico contesto ammesso per l'attività sessuale era il matrimonio. Ancora diverso, oltreché nell'origine (essendo arabo), è Il Giardino Profumato dello sceicco Nefzawi, che volle dilettare un pubblico di soli uomini con un testo esuberante e licenzioso, non di rado percorso da una sottile vena umoristica.