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Come eravamo? Ecco la chiave di lettura per questo volume, che raccoglie scritti del ventennio 1993-2013, durante il quale si sono succedute leggi che a volte anticipavano il costume o lo seguivano affannosamente. Di loro e del conseguente impatto si trova eco nelle storie e nelle argomentazioni qui contenute, raggruppate in tre parti. La prima è dedicata all'ordinamento e comprende quei contributi che testimoniano lo sforzo di far emergere i diritti dei minori nel rapporto con la giustizia. La seconda riguarda l'infanzia, fascia d'età dove è più facile all'adulto usare violenza e dove compaiono i nuovi temi della procreazione medicalmente assistita e dell'omogenitorialità. La terza infine tratta dell'adolescenza, età difficile per la ricerca d'autonomia e i conflitti con i genitori, con la società o con la legge penale. Una seconda domanda segue la prima: dove stiamo andando? Qui la risposta è più difficile. Fare dei pronostici in Italia è compito arduo. Siamo a metà di un guado che molti cercavano di evitare. Molte certezze sono state abbandonate, altre se ne vanno cercando o si spera di trovare sull'altra riva. Ma si tratta di scrivere un nuovo patto generazionale in una scala dove manca un gradino, quello che si è ignorato trascurando le riforme proposte negli anni Ottanta. Colmare quella lacuna si è fatto molto più difficile, ma non per questo si deve rinunciare a pensare e proporre.