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"La geopolitica si è sempre basata sull'assunto che l'ambiente è un gigantesco campo di battaglia in cui ciascuno combatte con l'altro per conquistare le risorse necessarie alla propria sopravvivenza. La politica della biosfera, al contrario, si fonda sull'idea che la Terra è un organismo vivente, composto di relazioni interdipendenti, e che la sopravvivenza e la prosperità del singolo sono possibili solo se questi si mette al servizio delle più ampie comunità di cui fa parte". Queste poche righe di Geremy Rifkin, riprese da "II Sogno europeo", colgono la sintesi del volume che non si esaurisce nei temi classici di una disciplina. Il libro segue lo sviluppo storico dell'analisi geopolitica, affrontandone i principali temi (lo Stato, la demografia, le lingue, le religioni, l'economia nelle strette connessioni con la politica), riproponendoli su diversi piani di analisi. La fase attuale segnala un lento ma irreversibile trapasso dall'interesse nazionale, motore delle emozioni e delle vicende del Novecento, ai temi della sostenibilità ecologica per l'unica Terra a disposizione, ai temi di un'umanità eguale declinata nelle diversità. Arretrare lo Stato e portare l'uomo al centro del dibattito geopolitico significa introdurre i temi dell'ambiente, della salute, dell'alimentazione, del lavoro, dell'ineguaglianza, temi su cui una nuova geopolitica dovrà cimentarsi e che la sensibilità di un'opinione pubblica ormai mondiale sta portando al centro dell'attenzione internazionale.