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Settanta autori italiani raccontano la metropoli. È la stessa città quella che narrano: non ha un nome, non è al nord, al sud o al centro Italia, può essere ovunque. Più che di case è fatta di sentimenti, crocevia di difficoltà e di speranze, dura da vivere ogni giorno. La popola gente che deve affrontarla come si affronta una bestia pericolosa. I barboni, le prostitute, gli immigrati, i tossicodipendenti, i senza tetto, i malati di Aids. L'altra città, quella degli incontri felici, delle occasioni fortunate, dei momenti indimenticabili, pare ignorata. E tuttavia la realtà che si afferma attraverso episodi e scritture diverse non è amara e scoraggiante: tutti possono giudicare tutto, qualunque sia il loro posto sui gradini della scala sociale.