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"Il bello di questo Racconto è che non si esaurisce: si può leggere e rileggere, ricavando ogni volta da esso una pace profonda, il sentimento dell'ariosità: queste di Agustoni sono poesie piene di spazio, 'costruiscono' un mondo dove ci sentiamo a casa, dove non c'è clamore, ma accoglienza, anche quando le parole sono malinconiche: 'sei passata insieme alle cose belle / le cose che dico il loro nome / e non soffrono'. Il segreto di questa pace sta quasi certamente nel fatto che il dolore è stato osservato fino al suo distillarsi - che è anche la sua evaporazione. Se ne sente ormai solo il retrogusto, diremmo quasi la dolcezza."