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"Il libro di Giovanna Rosadini segue il flusso delle Parashot, le suddivisioni settimanali del Testo, Torah. Una buona indicazione di lettura è fare filatteri del testo: ritagliare i versi come fossero stringhe, appoggiandole nelle tasche, per vedere che presa hanno nei vostri giorni. Che livello di invasione nella sorte posseggono quelle parole [...] I versi che ho ritagliato, li ho inseriti nel cuscino: per capire in quale notte mi avrebbero gettato, lo scandaglio avrebbe misurato la lontananza che mi annienta da Dio? Ripercorrere i giorni di Giovanna Rosadini significa esprimerli, certo, ma redimerli. Come chi riviva un'esistenza smussando astuzie e dolori. Allora è questa richiesta di benedizione la letteratura?" (Davide Brullo)