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«È il maestro dei volti, delle anatomie, delle macchine. Sa come nasce un sorriso; e può inserirlo sulla facciata di una casa, o nei meandri di un giardino. Scapiglia e arriccia i filamenti delle acque, le lingue del fuoco. Fa un Cristo, un angelo, un mostro, prendendo ciò che è noto e si trova dappertutto, e inserendolo in un ordine nuovo». Tale per Valéry, la figura di Leonardo come artista. Ma per Valéry, Leonardo è anche una figura della coscienza riflessa, intesa come «il centro di gravità intorno al quale si organizza il sistema del mondo: mondo della natura, degli oggetti, delle sensazioni, dei pensieri, delle astrazioni, degli stimoli». Così, Stefano Agosti nel saggio che accompagna la sua traduzione di questi due scritti di Valéry su Leonardo, rispettivamente del 1894 e del 1919. Ad essi si aggiungono le preziose annotazioni e commenti in margine, redatti dall'autore nel 1930, per una raffinata pubblicazione in facsimile dei due testi. Di questa figura emblematica dell'universo mentale di Valéry, il lettore potrà ora conoscere - grazie anche al saggio precitato del curatore - le complesse diramazioni e potenzialità, le creazioni compiute e le possibilità virtuali, con cui Valéry non cessò mai di confrontarsi, lungo l'intero arco della propria speculazione intorno all'attività del pensiero e alle forme dell'arte.