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Venticinque capitoli per testimoniare quanto Mikail (Michel) Mikaelian, allora adolescente, fu costretto a vivere e patire durante la deportazione e lo sterminio degli armeni nel corso del 1915: tutti i fatti abominevoli narrati qui sono realmente accaduti, nei termini esatti con cui sono riferiti. Le analogie fra questo libro e il romanzo di Antonia Arslan "La masseria delle allodole" sono impressionanti; lo stesso si può dire per numerose altre testimonianze di protagonisti che, provenienti da località diverse, convergono tutti nel narrare vicende analoghe, a dimostrazione del carattere intenzionale di quella che fu la "soluzione" del problema armeno adottata dal governo dei Giovani Turchi per ottenere uno stato etnicamente "pulito". Nel centenario del genocidio armeno, un contributo alla conoscenza e all'affermazione della verità.