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«Fa in ogni caso della filosofia sia chi la nega, sia chi non la nega; perché l'uno e l'altro adoperano dimostrazioni che rendono credibile quello che dicono; e se adoperano dimostrazioni, è chiaro che fanno della filosofia; perciò, appunto, la filosofia è la madre delle dimostrazioni». Ammirato nell'antichità tanto per il suo stile che per il suo vigore dialettico, esercizio di retorica e insieme discorso che fortemente esorta alla necessità di comprendere il mondo, questo breve saggio aristotelico appare sotto la forma di un appassionato appello al sapere, inteso non solo come ricerca di conoscenza ma anche come supremo valore etico. Diversamente da altre edizioni oggi presenti in Italia, che si attestano alla interpretazione che del «Protreptico» fornisce Düring, la versione che qui proponiamo, curata da Mario Casaglia, viene condotta sulla classica lezione stabilita da David Ross. Il motivo di questa scelta risiede nel desiderio di offrire la possibilità di riflettere sul significato autentico ed originario che lo stesso Aristotele volle richiamare e infondere nello scritto e che appunto soltanto la ricostruzione di Ross sa rappresentare al meglio: l'idea che la filosofia non ha altro fine che se stessa, ma che, proprio per questo motivo, costituisce la premessa medesima per ogni corretto sapere e per ogni giusta comprensione del mondo e delle relazioni tra gli uomini.