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"Ho voluto scrivere la vita di santa Monica, madre di sant'Agostino, per riparare un torto. Ho girato l'Italia per lungo e per largo a parlare di sant'Agostino. Durante questa mia missione ho commesso un peccato di omissione: solo raramente ho parlato di Monica e ora voglio riparare, stimolato anche dal fatto che, prendendo in mano il volumetto di sant'Agostino: "Mia madre" a cura di A. Trapè, mi sono ricordato di quanto il padre Trapè mi raccontò a proposito di questo lavoro: il papa Paolo VI, dopo aver parlato con lui, lo congedò dicendogli: perché non pensa di scrivere una vita di santa Monica? Così il mio peccato di omissione e il suggerimento che mi è venuto leggendo l'operetta "Mia madre" sono stati la matrice del presente lavoro." (Padre Remo Piccolomini, dalla Prefazione)