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Il rilievo che il lucano Albino Pierro (1916-1995) ha nella poesia italiana del Novecento è stato riconosciuto dalla maggiore critica italiana, oltre che internazionale, come dimostrano le traduzioni in tutte le più importanti lingue europee. Pierro ha recuperato le radici dialettali della sua infanzia, inventando una nuova lingua poetica. Il dialetto marginale di Tursi, paese della Basilicata meridionale, che, privo di qualsiasi precedente letterario, ha acquistato lo statuto di lingua poetica matura. Le quindici raccolte in dialetto tursitano possono anche essere lette come uno straordinario documento del mondo lucano della prima metà del Novecento, il quale, seppure rivissuto dal poeta simbolicamente, è rappresentato con una verità, una partecipazione e una bellezza che hanno suscitato l'attenzione di grandi etnologi come Ernesto De Martino. L'edizione raccoglie l'intera opera poetica pubblicata, sia in italiano (244 poesie) sia nel dialetto di Tursi (403 poesie, tutte con le traduzioni dell'autore), con apparato filologico delle varianti e un'annotazione essenziale che mette in chiaro i riferimenti ai luoghi, alle tradizioni, agli usi, presenti nei versi.