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La storia di Ipazia, che nella versione anglosassone comparve con il titolo completo di "Hypatia, or New foes with an old face" (Nuovi nemici dal vecchio volto) narrata in prosa dalla sapiente penna dello scrittore Charles Kingsley, viene riproposta al pubblico italiano in nuova traduzione dopo più di settantanni dall'unica versione italiana (tradotta dal tedesco) pubblicata per i tipi di Sonzogno prima del secondo conflitto mondiale. Tornata alla luce della storiografia e all'attenzione del grande pubblico in seguito al recente film di Alejandrò Amenàbar, Agorà, la figura della scienziata e filosofa alessandrina - martire del sapere e della libertà e vittima del cristianissimo Cirillo - era stata riproposta dal filosofo inglese John Toland nell'omonimo libretto che recava il sottotitolo di "Donna colta e bellissima fatta a pezzi dal clero". Donna bellissima che non tardò a essere dipinta dal pittore Charles William Mitchell, ispirato proprio dal libro di Kingsley e dalla sua raffinatezza letteraria, capace di restituire al lettore, con la competenza dello storico e la verve del romanziere, voci clima culturale e religioso straordinariamente complesso e dagli esiti drammatici.