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Dopo la "prima onda" corrispondente alle avanguardie storiche, e la "seconda onda" quella delle neoavanguardie degli anni Sessanta, dagli inizi degli anni Novanta si è affermata in Italia una "terza onda". Il libro ne fissa i tratti portanti, offrendo le schede dei maggiori rappresentanti di questo movimento. L'analisi di Barilli prende avvio da un esame del clima letterario degli anni Ottanta, con la fine dell'ottimismo avanguardistico e il ritorno a forme di espressione più tradizionali. Superando le etichette che hanno accompagnato la nascita di queste nuove sperimentazioni, Barilli analizza la poetica, le scelte linguistiche e contenutistiche degli autori in questione, cogliendo le ragioni che differenziano la neo-neoavanguardia dagli altri movimenti.