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In un manuale di giornalismo Rodolfo Walsh scriveva che le due qualità essenziali del mestiere sono "l'esattezza e la rapidità". Lui le possedeva entrambe, ma l'unica che ci rimane oggi è la sua esattezza che a tratti risulta sconvolgente, quasi profetica. Gli articoli di Walsh - tradotti per la prima volta in italiano - che compongono "Il violento mestiere di scrivere" coprono quasi un ventennio, dal 1957 al 1977, di storia argentina e latinoamericana. Dai reportage più lunghi e letterari ai pezzi sulla rivoluzione cubana e su Che Guevara, dalle prime denunce, alla fine degli anni sessanta, della brutalità della polizia argentina, ai brevissimi comunicati clandestini diffusi nei primi anni della dittatura e per finire la celebre "Lettera aperta di uno scrittore alla Giunta Militare". Oggi come allora l'opera di Walsh mantiene inalterata tutta la sua forza letteraria e morale.