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Custode di una villa sul mare e testimone delle estati spensierate dei giovani e ricchi proprietari, il vecchio giardiniere racconta con sguardo semplice e sensibile, distaccato e partecipe, il dramma di un amore mai finito. Legato alla vita dal tenero e struggente ricordo di sua moglie e dall'amorevole cura per i fiori, il giardinere, alter ego dell'autrice, assiste impotente a una tragedia annunciata, cercando a suo modo di custodire i segreti e di alleviare i dolori. "Giardino sul mare" rappresenta un punto di svolta nell'opera della Rodoreda che definisce il romanzo: "bisogno di superamento, piacere di scrivere, lasciar credere a me stessa che ancora sapevo fare qualcosa, che potevo andare più lontano, che le mie aspirazioni di adolescente non erano scomparse".