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"Cos'è la memoria se non il ricordo di emozioni forti, incancellabili. Quella voglia di auto generazione, quel filo che si vorrebbe perenne, ma che il tempo e le accelerazioni e gli strappi della contemporaneità rischiano di spezzare in maniera definitiva. La memoria permette che certi crimini non vengano dimenticati, che i giovani abbiano consapevolezza dei passaggi della storia e del duro prezzo pagato dalla democrazia per affermarsi e diventare modello e strumento di convivenza civile. Memoria è tante cose, è anche quella sequenza di gesti ripetuti dalle nostre nonne, dalle nostre mamme nei giorni di festa, quegli odori che si sono persi, cancellati e dispersi ai quattro venti da centinaia di puntante di master chef. Memoria sono quei quadernetti sgualciti, dalla copertina nera, con quelle grafie incerte di chi a stento era arrivato alla terza elementare ma che era depositano di sapienza secolare, di modalità spesso solo orali, tramandate di madre in figlia e adesso sul punto di sparire." (Giuseppe Cerasa)