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I rapporti tra cattolicesimo e liberalismo non sono mai stati così buoni come negli ultimi anni. Negli ultimi due secoli numerosi ostacoli si sono frapposti al riconoscimento della piena compatibilità tra la fede cattolica, da un lato, e l'economia di mercato dall'altro. Tutto questo è venuto, poco a poco, finalmente meno. Il liberalismo laico si è convinto che occorreva fare ogni sforzo per "evitare ogni atteggiamento ostile verso la religione" e un numero sempre più ampio di cattolici ha ritenuto di usare le parole di Wilhelm Ropke, che il liberalismo non fosse "nella sua essenza un abbandono del Cristianesimo, bensì il suo figlio spirituale".